Ti è mai capitato di riuscire in cose che non avresti mai immaginato? A me è successo con il mio primo ordine Yves Rocher: un’esperienza indimenticabile! Voglio raccontarti com’è andata.
Io ero il classico tipo del “questo lavoro non fa per me” e mai e poi mai mi sarebbe passato per la testa di avvicinarmi al mondo della cosmetica in qualità di lavoratrice.
Però un bel giorno mi venne proposta questa opportunità e decisi di coglierla: del resto quando ti offrono un’occasione per lavorare… Conviene prenderla al volo, non credi?
Ti racconto com’è andato il mio primo ordine Yves Rocher perché, come direbbe mio nonno, è una “storia curiosa”!
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Le frasi standard di chi si avvicina per la prima volta a questo mondo
Quando la mia amica Alessandra mi propose di entrare nella sua squadra di Consulenti di Bellezza, la mia prima reazione non fu esattamente quella che lei si aspettava.
E a tal proposito faccio una parentesi perché voglio svelarti un piccolo segreto che, adesso che sono del settore, ho imparato a conoscere bene.
Devi sapere che esistono delle frasi standard che le persone pronunciano in risposta a una richiesta di collaborazione nel settore del social selling:
1 “questo lavoro non fa per me”
2 “grazie ma non mi interessa”
3 “grazie ma ho già un lavoro”
e altre frasi simili, ma queste sono in assoluto le più gettonate! 🤣
Sarebbe interessante soffermarsi su ognuna di queste risposte, magari lo farò un’altra volta.
In ogni caso la mia prima risposta fu la frase omologata n. 1.
Pensare al di fuori del nostro piccolo cerchio
Col senno di poi mi rendo conto che la mia fu la naturale reazione di chi viene colto alla sprovvista su un argomento sconosciuto. Del resto tu sei lì che ti fai la tua vita e all’improvviso ti dicono: “Ehi ma lo sai che avresti questa opportunità?” La cosa più logica da pensare è che stai bene così e non hai bisogno di altro…
Però… C’è sempre un però.
Serve lungimiranza nel pensare al di fuori del piccolo cerchio che ognuna di noi si è faticosamente costruita, o semplicemente ci si è ritrovata catapultata dentro per un susseguirsi più o meno casuale di eventi.
Penso tu sia d’accordo con me nell’affermare che non viviamo in tempi… ehm, come dire… floridi; già a fine del Quattrocento Lorenzo de’Medici scriveva “del doman non v’è certezza” e non oso immaginare cosa scriverebbe oggi! 😱
Ritengo che nella vita sia sempre utile avere un piano B perché il mondo va sempre più veloce e non possiamo averne il totale controllo. Tante, troppe persone perdono il lavoro all’improvviso, oppure si ritrovano ad affrontare spese troppo alte per le loro tasche. Senza contare che le buste paga al giorno d’oggi sono frequentemente molto basse e il costo della vita è frequentemente molto alto!
Forse un lavoro aggiuntivo, non troppo impegnativo ma in grado di farti guadagnare una cifra aggiuntiva al tuo abituale stipendio, potrebbe aiutare in questo senso, non credi?
Tentar non nuoce!
Ma torniamo alla mia storia. A seguito della proposta di Alessandra (alla quale risposi un educato “ci penso e ti faccio sapere”) mi passarono per la testa una serie infinita di pensieri:
“Ci voglio veramente pensare? Macché, questo lavoro non fa per me! E se ci provassi? Ma dove voglio andare, ho 46 anni e questo è un lavoro da ragazzine… Ma no, non è vero, ci sono donne mature che lavorano con successo in questo settore! Sì, però… Ma… Forse… Bho.”
Praticamente cambiavo idea ogni cinque minuti!!! 😅😅😅
Poi un flash mi balenò nella mente: cosa avevo da perdere nel provarci?
Fortunatamente, quando devo affrontare una decisione importante, ho sempre la capacità di mettere da parte tutte le mie paure per riuscire ad analizzare lucidamente la situazione in cui mi trovo.
E così anche quella volta, dopo un iniziale momento di panico, mi misi nella condizione di mantenere la mente fredda per valutare alcuni aspetti:
- Avrei dovuto investire soldi con il rischio di perderli? No, perché fin da subito Alessandra mi aveva spiegato che non sarei mai stata obbligata a sborsare un centesimo.
- Avrei in qualche modo perso la mia reputazione? Nemmeno, perché stavo semplicemente accettando un’offerta per un lavoro regolato dalla normativa vigente.
- Avrei dovuto firmare col sangue? Alessandra era stata chiara: mi stava proponendo un lavoro libero da ogni vincolo e senza obblighi di nessun genere.
- Ragionai addirittura sul fatto che non sapevo assolutamente niente né in ambito cosmetico né in ambito di vendita, ma del resto per qualsiasi lavoro è necessario imparare: nessuno pretende una conoscenza a priori! Quindi da questo punto di vista mi sentii tranquilla, anche perché avrei avuto la mia Team Leader a coprirmi le spalle.
- Feci mente locale: cosa mi frenava? Arrivai alla conclusione che fondamentalmente avevo due “blocchi”: la mia timidezza e le mie poche energie.
E a quel punto decisi: volevo lanciarmi in questa nuova avventura! Perché se c’è una cosa che mi ha sempre dato fastidio sono i limiti che ci costruiamo nella testa! Limiti che, tra l’altro, inconsciamente amplifichiamo a dismisura per giustificare preventivamente i nostri presunti fallimenti.
La decisione era presa e a quel punto la prima cosa da fare era quella di liberarmi delle zavorre che mi frenavano ancor prima della partenza!
Per superare la timidezza decisi di puntare tutto sulla mia parlantina: mi è sempre piaciuto chiacchierare e, detto tra noi, se potessi lo farei dalla mattina alla sera (proprio oggi sono stata al telefono con un’amica per quasi due ore!)
Alessandra mi disse di iniziare con le amiche, giusto per rompere il ghiaccio: perfetto! Con loro non avrei avuto problemi e, se avessi fatto qualche figuraccia, mi avrebbero sicuramente perdonata! Primo round: 1-0 per Michela. ✌️
Circa la questione “energetica” la situazione era un po’ più complicata. Non so se lo sai, ma ho una disabilità motoria molto importante che mi rende praticamente impossibile qualsiasi movimento: le piccole cose che riesco a fare le gestisco con grande fatica, quindi è necessaria una grande organizzazione a monte per ottimizzare i risultati.
Ma, disabilità a parte, penso che nella vita quotidiana ognuna di noi deve fare i conti con le proprie difficoltà: c’è chi ha poche energie perché ha una famiglia numerosa da mandare avanti; chi fa un lavoro molto faticoso; chi vive una situazione stressante per un qualsiasi altro motivo.
Una cosa però è certa: quando vuoi fare qualcosa trovi il modo di farla!
Quindi mi organizzai secondo le mie possibilità e capacità e così al secondo round: 2-0 per Michela. ✌️
Non c’erano più scuse, il mio primo ordine Yves Rocher mi stava aspettando!
Ecco come ho fatto il primo ordine Yves Rocher
Sotto suggerimento della mia Team Leader mi feci un elenco di potenziali clienti attingendo dalle mie amicizie e parentele. Inizialmente mi vennero in mente pochi nomi perché tendevo ad escludere la maggior parte delle persone: Tizia no perché con lei non ho molta confidenza, Caia no perché non mi sembra il tipo, Sempronio no perché è un maschio (e tu che stai leggendo: non fare il mio stesso errore!!)
Dopo una mezza giornata di ragionamenti avevo steso una lista di solo otto miseri nomi… Vabbè, proviamo con loro.
La prima in assoluto fu mia sorella che, un po’ partigiana, accettò di farmi un acquisto e scelse ben sei prodotti dall’album che le proposi, per un totale di 38,25 € (ho qui davanti il file Excel del 24 luglio 2020, data del mio primo ordine in Yves Rocher: un documento da conservare!)
Poi fu la volta della cugina di mio padre: anche con lei andò liscia come l’olio e mi fece un ordine.
Ero al settimo cielo, stavo andando alla grande! 😍
Ma poi… Sbam, una porta in faccia! E non da una persona qualsiasi di cui me ne sarebbe fregato relativamente… No: da una carissima amica! Mi disse che non era “un tipo da cosmetici” (sue testuali parole) e devo ammettere che ci rimasi molto male: almeno un bagnoschiuma avrebbe potuto comprarlo, no? Anche solo per darmi un incoraggiamento… Ma niente.
Un’altra porta in faccia la ricevetti da un’altra amica: lei mi rispose che anche sua nipote lavorava per la mia stessa azienda e preferiva acquistare da lei. Ok, ci sta.
Poi fortunatamente arrivò la suocera di mia sorella che mi riportò il buonumore perché mi ordinò un sacco di prodotti!
Aggiunsi qualcosa per i miei genitori e alla fine mi ritrovai un bellissimo ordine di 121,60 €! 🤩🤩🤩
Con una certa soddisfazione lo comunicai ad Alessandra che si congratulò con me e mi disse: “Hai visto che tutte le tue paure erano infondate?” Mi fece riflettere su quanto fosse stato semplice e in quel momento, ancor prima di ricevere il mio primo pacco a casa, decisi di organizzarmi per il secondo.
Come funziona quella che viene definita “adesione”
Con la lista dei prodotti che le clienti mi avevano ordinato, Alessandra inoltrò il mio primo ordine a Yves Rocher Italia, presentandomi all’azienda: mi spiegò che questo passaggio, definito adesione, era indispensabile alla mia candidatura come Consulente di Bellezza.
Per il primo ordine con Yves Rocher non dovetti fare un granché: oltre alla lista dei prodotti che mi servivano, mi limitai a fornire la mia Team Leader dei dati necessari per la registrazione in azienda: fu lei a gestire il tutto. Io mi limitai ad aspettare la consegna del pacco comoda comoda a casa. 🚚🏠
Dopo qualche giorno arrivò un messaggio di Alessandra: “Michela, il tuo pacco è stato fatturato! Questo significa che probabilmente è già in partenza e presto riceverai un messaggio dal corriere che ti notificherà il giorno della consegna!”
Piccola parentesi: ti ricordi la sensazione che provavi da bambina quando, la vigilia di Natale, aspettavi impaziente l’arrivo di Babbo Natale con i regali? Ecco, in quei pochi giorni di attesa mi sentii esattamente così!! E ti dirò di più: il corriere che si presentò a casa mia era vestito di rosso!! Però non aveva la barba bianca, mannaggia… 🎅🏻
Comunque: tra un Jingle bells e l’altro (a fine luglio, praticamente ‘na pazza) finalmente il pacco era tra le mie mani! 📦
E finalmente si inizia!
Una delle cose che mi entusiasmò moltissimo fu lo spacchettamento: appena aprii lo scatolone venni letteralmente investita da una miriade di profumi! Tutti i cosmetici Yves Rocher infatti hanno ingredienti di origine vegetale e conservano il loro naturale profumo di fiori, frutti ed erbe. 🌼🍓🌿
Rimasi inoltre colpita dalle bellissime e coloratissime confezioni, con un packaging molto attento all’ambiente, cosa per me molto importante.
Nel pacco erano inclusi anche alcuni sacchettini, campioncini gratuiti, cataloghi e materiale informativo: praticamente impossibile non esserne conquistata! Ti dico solo che il mio primo istinto fu quello di tenermi tutto!
A quel punto ebbi bisogno di aiuto per preparare i sacchettini per le mie prime clienti: mi aiutò mia mamma e, a distanza di un anno e mezzo, mi aiuta sempre lei perché si diverte troppo!
Avendo a disposizione dei campioncini volli testarne i prodotti in prima persona, ma alcuni decisi di regalarli alle clienti per far provare loro qualcosa di nuovo al quale non avevano pensato. Con l’esperienza posso affermare con certezza che i campioncini sono molto graditi e, una volta provati, è quasi certo che la cliente decida di fare un ulteriore acquisto! 😉
Infine: la consegna dei sacchettini. Anche qui fui molto soddisfatta di me stessa perché riuscii a superare un ostacolo per me molto difficile: la consegna a domicilio. Come ti dicevo, con la mia disabilità mi risulta difficile fare tante cose, tra cui spostarmi in città. Ma non c’è problema perché il mio motto è sempre stato: quando vuoi puoi! E così con l’esperienza ho messo in campo varie strategie: la consegna a domicilio fatta dalla mia assistente o da un’altra persona fidata; in alternativa un invito a casa mia con la scusa di un caffè e due chiacchiere tra amiche!
Inutile dire che le mie clienti furono soddisfattissime del loro primo ordine di cosmetici Yves Rocher e decisero di aiutarmi presentandomi le loro amiche per aumentare la mia clientela!
Conclusioni
Se mi fossi fermata al primo pensiero “questo lavoro non fa per me” oggi non sarei qui a scrivere… E tu non saresti qui a leggere! 😁
Vedi a volte come un semplice flash può cambiare la tua vita e quella di altre persone, che magari neanche conosci?
A te è mai capitato di prendere una decisione contro ogni tua aspettativa e, a distanza di tempo, guardarti indietro e esclamare: “apperò!” Mi piacerebbe conoscere la tua opinione in merito: ti va di scrivermi un messaggio e di raccontarmela?
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Spero di sentirti presto, ❤️
Michela